Folla e lacrime ai funerali di Michelle Volpe, la bimba di 8 anni morta sul colpo in un incidente stradale lungo la Domitiana all’alba di domenica scorsa. La bimba viaggiava a bordo di una Smart forTwo insieme alla madre, al compagno della donna e alla sorella, quando l’auto si è ribaltata per cause ancora da accertare. Per la piccola non c’è stato niente da fare: è deceduta sul colpo. Un momento colmo di tristezza, ma anche di rabbia quello delle esequie nella chiesa dell’Immacolata a Qualiano, dove sono accorsi in tanti per dare l’ultimo saluto a Michelle.
La celebrazione è stata affidata al parroco don Francesco Martino, che ha invitato tutti a «non esprimere sentenze, come è stato fatto più volte in questi giorni» e a «rispettare la sofferenza della famiglia». Una moltitudine di persone - tra cui compagni di classe, maestre, rappresentanti istituzionali - hanno partecipato al rito, esponendo striscioni e lanciando palloncini bianchi all’uscita della parrocchia fino alla scuola Santa Chiara frequentata dalla piccola, dove si è sciolto il corteo funebre.
«Michelle... sempre con noi»: una frase semplice e diretta al cuore di chi ha perso il più caro degli affetti quella scritta su uno striscione esposto ieri fuori la chiesa. Ad accogliere sul sagrato il feretro di Michelle gli applausi scroscianti di parenti, studenti e insegnanti della sua scuola. La stessa dove da settembre la bimba non occuperà più il banchetto nella classe in cui l’avrebbero aspettata i suoi compagni e le sue insegnanti. «Michelle non c’è più», ripete singhiozzando una ragazzina che indossa come gli altri una t-shirt col volto della bimba e una frase: «Sarai il nostro angelo in paradiso».
Varcando l’ingresso della chiesa, prima della funzione religiosa, è tutto un pellegrinaggio verso la piccola bara bianca sistemata davanti all’altare ricoperta di corone di fiori. Sedute in prima fila la madre (indagata per omicidio stradale) e la sorella 16enne con cerotti sul viso per le ferite riportate dopo l’incidente e dall’altro lato il padre biologico della piccola. Oltre a nonni e zii. Urla strazianti hanno accompagnato l’inizio dell’omelia, durante la quale il parroco ha richiamato la società civile alle proprie responsabilità.
Don Francesco Martino ha ricordato la bimba e la sua spensieratezza: «aveva sogni come tutti i suoi coetanei e ora rifiorirà come questi fiori deposti sulla sua bara, ma adesso è il momento del conforto ai familiari». «Troppi giudici spietati in questi giorni, troppe sentenze da chiunque», ha detto: «Tutti avvocati, pubblici ministeri che hanno sparato le loro sentenze e anche tanta cattiveria. Io penso invece che in questo momento l’unica cosa da fare è pregare per Michelle, perché la sua vita continui a fiorire come oggi fioriscono questi fiori, affinché possa realizzare i suoi desideri, come quelli di ogni bambino».
«Nella nostra vita abbiamo imparato tante parole - ha proseguito il sacerdote - come quelle che Michelle ha imparato a scuola con le sue maestre. Abbiamo una parola per ogni situazione. Quando muore un nostro genitore diventiamo orfani, quando muore un nostro partner diventiamo vedovi, ma quando muore un figlio non c’è una parola per poterlo indicare, perché è qualcosa che non può nemmeno essere detto».
Poi riferendosi alla tragedia di domenica scorsa: «nessuno esce di casa dicendo “voglio fare un incidente”, purtroppo sono cose che possono capitare», ha concluso. All’uscita dalla chiesa il feretro è stato accompagnato dal volo di palloncini bianchi e il corteo si è diretto fino alla scuola della piccola «con tanti bambini e adulti che hanno indossato t-shirt con su scritto “ora sarai il nostro angelo”».
Intanto sui social il sindaco Raffaele De Leonardis ha espresso la sua vicinanza alla famiglia: «Un pensiero colmo di profondo dolore e sgomento per la tragica scomparsa della piccola Michelle. La bimba viveva a Qualiano. Un evento così drammatico lascia senza parole ed è difficile da accettare. Le circostanze in cui è avvenuta questa tragedia rendono ancora più straziante l’addio a questa giovane vita spezzata».
Per la morte di Michelle i carabinieri hanno arrestato contestandogli il reato di omicidio stradale Francesco D’Alterio, 47 anni, che era alla guida senza patente né assicurazione della Smart forTwo. L’uomo aveva finito di scontare una condanna ai domiciliari per furto il giorno prima dell’incidente. A bordo dell’auto c'erano la sua compagna, Anna Boscaglia, di 37 anni e le due figlie di quest’ultima, una di 16 anni che era seduta nel bagagliaio e l’altra di 8, che era in braccio alla madre senza cintura di sicurezza.
